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Frasi Belle

Frasi per ringraziare l’ostetrica

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Presento una raccolta di frasi per ringraziare l’ostetrica, comprendenti anche una serie di citazioni e aforismi sull’ostetrica e la levatrice. Tra i temi correlati si veda Frasi, citazioni e aforismi sulla gravidanza e il parto, Frasi di auguri per la nascita di un bambino e Frasi, citazioni e aforismi sulla nascita e l’essere nati.

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Frasi per ringraziare l’ostetrica

Il compito dell’ostetrica è delicatissimo, esso richiede abilità e acuta intelligenza. La bravura dell’ostetrica non consiste solo nel provvedere a rimuovere sollecitamente gli ostacoli, ma nel prevenire che gli ostacoli insorgano.
(Aristotele)

Sei una ostetrica che assiste alla nascita di un bambino. Fallo per bene senza mostrarti e senza agitarti. Facilita l’accadere delle cose piuttosto che fare in modo che accada ciò che tu pensi. Se devi prendere il comando delle operazioni, fallo in modo che sia di aiuto alla madre a rimanere libera e responsabile. Quando il bambino nascerà la madre potrà giustamente dire: “Lo abbiamo fatto insieme!”.
(Tao Te Ching)

Mi hai guidata, rassicurata e hai sempre trovato le parole giuste per incoraggiarmi durante il travaglio.
Mi hai aiutato a fare di questo momento un istante magico, indimenticabile, emozionante.
Sei una di quelle rare persone nella mia vita che ho incrociato una sola volta ma di cui mi ricorderò per sempre.
Per questa nascita, ancora grazie.
(Anonimo)

A voi che del vostro lavoro ne fate una missione di vita, a voi che ci tenete per mano durante la gravidanza, che siete presenti al parto, che ci supportate nei primi mesi dei nostri bambini, a voi diciamo grazie…
(Anonimo)

La vostra è una singolare vocazione e missione, che necessita di studio, di coscienza e di umanità. Un tempo, le donne che aiutavano nel parto le chiamavamo “comadre”: è come una madre con l’altra, con la vera madre.
(Papa Francesco)

Auguro di cuore a tutte le donne che daranno alla luce i loro figli di poter vivere la mia bellissima esperienza, di poter avere la straordinaria occasione di incontrare un’ostetrica speciale come l’ho incontrata io.
(Anonimo)

Mi hai seguito, incoraggiato e aiutato in quello che è stato il giorno più importante della mia vita. E l’hai fatto proprio come immaginavo: con dolcezza, comprensione, competenza e tanto amore.
Ancora grazie.
(Anonimo)

“E poi mi resi conto che la meraviglia che cresceva dentro di me era l’unica possibilità della vita per aiutare Dio in un miracolo”. Irma Bombeck
Grazie ancora per tutto quello che hai fatto per me. Per avermi accompagnata nel momento più emozionante e faticoso della mia vita.
(Anonimo)

Il mondo ha bisogno delle ostetriche ora più che mai.
(Slogan della Giornata Internazionale dell’Ostetrica)

Le mani dell’ Ostetrica
Mani che raccolgono, mani che palpano, mani che leniscono, mani che contengono, mani che esplorano, mani che massaggiano, mani che invadono, mani che spremono, mani che leggono, mani che capiscono, mani con gli occhi, mani che raccontano, mani che si contorcono, mani che si aprono, mani che benedicono, mani che consolano, mani che asciugano le lacrime, mani che avvolgono, mani che accarezzano, mani che gioiscono, mani lievi, mani dure, mani che profumano del primo profumo della vita.
(Verena Schmid)

Ostetrica
A chi e per chi,
La vita la vede nascere
In ogni suo giorno,
in tante vite;
tra pianti e grida di dolore,
spalanca la porta alla gioia
ogni volta, per la prima volta,
a quella nuova vita
figlia della vita.
Scene vere che disegnano il suo viso,
segnando il corpo e colorando il suo cuore,
la fanno uguale
dinanzi a ogni dolore,
e lei che per prima, madre è di ogni gioia,
ama tutte quelle vite più della sua stessa,
perché il buono si sa,
ovunque si distingue.
(Fernando)

Un grazie di cuore a tutto il reparto, a tutto lo staff. Sono stati tutti perfetti dal punto di vista professionale ed umano.
(Anonimo)

Grazie, perché hai saputo prenderti cura di me nel momento in cui io e il mio bimbo siamo diventate due unità distinte, Grazie perché mi hai presa per mano e mi hai accompagnata nel momento più emozionante e faticoso della mia vita.
(Anonimo)

Mamma (Nome) e papà (Nome) ce l’hanno messa tutta se sono nato così bello, ma dobbiamo anche ringraziare te perché con il tuo prezioso aiuto sono qui. All’ostetrica più brava del mondo!
(Firmato… nome del bambino)

La professione dell’ostetrica è considerata una delle più antiche del mondo, come sapere femminile trasmesso e arricchito da una generazione all’altra.
(Maria Camera, Maria Rosaria Mascolo)

Il lavoro di ostetrica nella sala travaglio e parto è un lavoro di estremi. Non esistono costanti su cui si possa regolare il corpo. Possiamo essere annoiate fino alle lacrime in una giornata tranquilla o andare talmente di corsa da non avere tempo di bere, mangiare o andare in bagno. Crediamo di aver visto tutto, e poi accade qualcosa di terribile o di meraviglioso.
(Catherine Keith e Debra Sperling)

“Siamo psichiatre, ostetriche, assistenti sociali, dietologhe, mariti, dottori. Siamo tutto e qualunque cosa” dicono le ostetriche. Allora capite perché bisogna amare questo lavoro.
(Catherine Keith e Debra Sperling)

Dobbiamo prendere delle decisioni e siamo parte di una delle più eccitanti e significative esperienze che si possano avere sulla terra. La maggior parte delle infermiere ostetriche hanno cassetti pieni lettere e fotografie e cartoline, inviate da pazienti grate.
(Catherine Keith e Debra Sperling)

Occorrono diversi attributi per essere un’infermiera ostetrica, non soltanto un’enorme riserva di adrenalina. Avete anche bisogno di quanto segue: anni di esperienza, pazienza, una vescica forte, cortesia, un tocco gentile, e maniere calme e rassicuranti.
(Catherine Keith e Debra Sperling)

“Hai lottato con la paziente per sei ore, ti sei persino distesa sul letto con lei per aiutarla, alle fine è completamente dilatata – ed è ora di andare a casa. Perciò te ne resti lì ancora un po’”. Ancora un po’ significa talvolta due, tre o persino ulteriori ore di lavoro. Ma le infermiere ostetriche sostengono che ne vale la pena.
(Catherine Keith e Debra Sperling)

La vita nel reparto travaglio e parto può essere estremamente emozionante, i sentimenti salgono continuamente alla superficie.
(Catherine Keith e Debra Sperling)

In tutte le culture la levatrice si trova sulla soglia della vita, dove le emozioni umane intense, la paura, la speranza, il desiderio, il trionfo e una incredibile potenza fisica consentono la nascita di un nuovo essere umano.
La sua vocazione è unica.
(Sheila Kitzinger)

Le ostetriche, come l’etimologia del verbo latino “ob-stare” ci suggerisce, stanno davanti alla donna, per accogliere il loro bambino ma anche per saper guardare negli occhi.
(Anonimo)

Siamo fatte per fare questo lavoro e non è facile… vorrei dire che il dolore fa parte della gloria e del mistero tremendo della vita. E ogni volta che nasce un bambino è un privilegio stare vicino a un miracolo così incredibile.
(Una ostetrica)

Molte mamme ci dicono che per noi ogni parto è uguale all’altro, che l’ospedale è una fabbrica di bambini». E invece? «E invece ogni parto è diverso, ed è una grande emozione. La routine non esiste: non a caso l’ostetrica, dopo ogni parto, ha bisogno di dieci minuti di stacco, deve potersi riprendere»
(Manuela Marino, ostetrica)

Tutte le innovazioni ostetriche cui abbiamo assistito dal XVIII secolo in poi erano volte alla salvaguardia della madre. Poi, verso il 1930 fu “scoperto” il feto. Non si può datare con esattezza questa presa di coscienza, ma certo tra la fine degli anni Venti e l’inizio degli anni Trenta si instaurò la tendenza a salvaguardare il feto nella gravidanza.
(Edward Shorter)

Assistere alle nascite è come con le rose che crescono. Mi piace ammirare quelle che si aprono e fioriscono al primo bacio del sole, ma non mi sognerei mai di tirare e aprire i petali dei boccioli chiusi ermeticamente e costringerli a fiorire prima del tempo.
(Gloria Lemay, ostetrica)

Un’ostetrica racconta che, appena nasce un bambino, le persone in attesa fuori dalla sala-parto le chiedono subito come sta il figlio. Solo una chiede prima come sta la mamma. Sua mamma.
(Anonimo)

[Flor ha appena scoperto di essere rimasta incinta] Flor: Infermiera! Ho bisogno di un corso pre-parto. Mi serve passeggino, biberon, pannolini, ciuccio, poi cos’altro? Olio per il sederino quando occorre, il borotalco… insomma voglio… voglio diventare mamma già da ora, così non sarò impreparata, mi capisce? Voglio l’ostetrica 24 ore su 24; deve stare con me notte e giorno! E poi voglio, voglio…
[Flor sviene e dopo neanche un nanosecondo si riprende] Sto bene! Sto bene! Ho bisogno, ho bisogno del libro dei nomi… ce lo avete almeno?
(Dalla serie tv Flor – speciale come te)

Un ostetrico imbranato alle prime armi fa al neopapà: “Complimenti, è una femmina. Almeno, se non ho sbagliato a tagliare il cordone ombelicale”.
(Robin Williams)

Il nostro ostetrico si chiama Mosè.
Dicono che sia il numero uno quando si rompono le acque.
(mauro_jfp, Twitter)

I poeti sono le levatrici folli della realtà. Non vedono ciò che è, né ciò che può essere, ma ciò che deve diventare.
(Dan Simmons)

L’imprevisto è la levatrice del genio.
(Napoleone)

L’editoria deriva dal verbo latino “edo” che significa partorire, dare alla luce. Il redattore o editore fa esattamente questo, è appunto la levatrice di qualcosa non ancora nato del tutto.
(Gian Arturo Ferrari)