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Le frasi più belle di Pulp Fiction

Pulp Fiction - Aforisticamente

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Pulp Fiction è un film cult del 1994, che, ha lanciato Quentin Tarantino nell’olimpo dei grandi registi.

Dagli spietati sicari Jules e Vincent al boss del crimine Marcellus Wallace e, naturalmente, il signor Wolfe, Pulp Fiction è pieno di citazioni e frasi memorabili che combinano elementi di umorismo e violenza.

Presento una raccolta delle frasi più belle di Pulp Fiction. Tra i temi correlati si veda Le frasi più belle del film The Wolf of Wall Street e Le frasi più belle del film Il buono, il brutto, il cattivo.

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Le frasi più belle di Pulp Fiction

pulp /’pəlp/ s. 1. Una massa di materia morbida, umida e informe.
2. Una rivista o un libro contenente temi violenti e tipicamente stampato su carta ruvida e grezza.
American Heritage Dictionary
New College Edition
(La scritta compare all’inizio del film in caratteri bianchi su sfondo nero. Essa corrisponde alla definizione di “pulp” presa da un dizionario)

Jules: Leggi la Bibbia Brett?
Brett: si
Jules: e allora ascolta questo passo che conosco a memoria, è perfetto per l’occasione: Ezechiele 25:17…Il cammino dell’uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno, su coloro che proveranno ad ammorbare ed infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farò calare la mia vendetta sopra di te…(molteplici colpi di pistola)

Mia: Non odi tutto questo?
Vincent: Odio cosa?
Mia: I silenzi che mettono a disagio… Perché sentiamo la necessità di chiaccherare di puttanate per sentirci più a nostro agio?
Vincent: Non lo so… È un’ottima domanda.
Mia: È solo allora che sai di aver trovato qualcuno speciale…quando puoi chiudere quella cazzo di bocca per un momento e condividere il silenzio in santa pace.

Essere leali è molto importante. Perciò, tu ora vai fuori e dici: “Buonanotte, ho passato una bellissima serata”. Infili la porta, entri in macchina, vai a casa, ti fai una sega e finisce la storia…
(Vincent)

I giorni in cui dimentico sono finiti, stanno per cominciare i giorni in cui ricordo.
(Ringo)

Dunque, esaminiamo la situazione: normalmente le vostre budella si ritroverebbero sparpagliate nel locale, ma per caso mi avete trovato in un periodo di transizione, perciò non voglio uccidervi, voglio aiutarvi…
(Jules)

Vedi, questa attività è stracolma di stronzi poco realisti che da giovani pensavano che il loro culo sarebbe invecchiato come il vino. Se vuoi dire che diventa aceto, è così; se vuoi dire che migliora con l’età, non è così.
(Marsellus)

La sera del combattimento forse sentirai una piccola fitta: è l’orgoglio che ti blocca il cervello e te lo mette nel culo. Mettiglielo tu nel culo. L’orgoglio fa solo male. Non aiuta, mai! Supera certe cagate.
(Marsellus)

Hai sentito quello che ti ho detto, pezzo di merda? Con te non ho finito neanche per il cazzo, ho una cura medievale per il tuo culo.
(Marsellus)

Nessuno ha mai saputo perchè Marcellus ha buttato Tony fuori da una finestra dal quarto piano, tranne Marcellus e Tony… quando voi maschiacci vi riunite siete peggio di un circolo di cucito…
(Mia)

– Esmeralda Villalobos: Come ti chiami?
– Butch: Butch.
– Esmeralda Villalobos: E che cosa significa?
– Butch: Sono americano, dolcezza, i nostri nomi non vogliono dire un cazzo.

Dobbiamo togliere la macchina dalla strada, gli sbirri tendono a notare cose tipo guidare una macchina inzuppata di sangue.
(Jules)

Sono il signor Wolfe, risolvo problemi.
(Wolfe)

– Wolfe: Mi rispettano tutti perché io ho carattere.
– Raquel: Anch’io ho carattere.
– Wolfe: No, tu hai un caratteraccio, non vuol dire che tu abbia carattere!

Ci vogliono 30 minuti… ce ne metterò 10.
(Wolfe)

Bene. Quello che voi due dovete fare è prendere questi detersivi e pulire l’interno della macchina, e intendo dire presto presto presto. Dovete andare sul sedile posteriore e raccogliere tutti quei pezzettini di cervello e di cranio e toglierli da li. Pulite la tappezzeria: riguardo alla tappezzeria non è necessario che sia immacolata, non dobbiamo farci un banchetto, dategli solo una buona strofinata. Quello di cui dovete occuparvi sono le parti ridotte veramente male: quelle pozze di sangue che si sono formate, quella schifezza, bisogna asciugarla.
(Wolfe)

Vincent: Mister Wolfe, ascolti: la mia non è mancanza di rispetto, chiaro? Io la rispetto. Solo non mi piace che la gente mi abbai gli ordini, tutto qua.
Wolfe: Sono brusco con voi solo perché il tempo è a sfavore. Penso in fretta, quindi parlo in fretta. E voi dovete agire in fretta se volete cavarvela. Perciò vi prego, per piacere, pulite quella cazzo di macchina.

Jules: Ah merda… non ti perdonerò mai per la stronzata che hai fatto, questa roba fa schifo, schifo!
Vincent: Conosci quella filosofia secondo cui quando un uomo ammette di avere sbagliato gli vengono immediatamente perdonati tutti i suoi errori? L’hai mai sentito dire?
Jules: Sparisci dalla mia vista con queste cagate; il figlio di puttana che l’ha detto non ha mai dovuto raccogliere pezzettini di cranio per colpa della tua stupidità.
Vincent: C’è un limite, Jules, c’è un limite preciso alle offese che posso accettare: in questo momento sono una macchina da corsa e tu mi spingi al massimo. Ti sto soltanto dicendo che è pericolosissimo spingere al massimo una macchina da corsa, tutto qua: potrei esplodere!

Ma… che cazzo ci sto a fare io qui dietro?! Sei tu che devi pensare al cervello! Scambiamoci il posto: io pulisco i finestrini e tu raccogli il cranio di questo stronzo!
(Jules)

Penso che ti ritroverai, quando tutta questa merdata sarà finita, ad essere un figlio di puttana sorridente.
(Marsellus)

Questa è una merdosissima realtà della vita, ma è una realtà della vita davanti alla quale il tuo culo deve essere realista.
(Marsellus)

Ora, tutte queste stronzate le puoi anche bruciare, ma ti ho espressamente raccomandato di non dimenticarti di quel cazzo di orologio!
(Butch)

Jules: Eccolo, quello è il mio. Aprilo. Tira fuori i soldi. Contali. Quanti sono?
Ringo: Circa millecinquecento dollari.
Jules: Bene, mettiteli in tasca, è roba tua. Con tutti gli altri portafogli e la cassa. Be’, sembra abbia avuto successo il colpetto!
Vincent: Jules se regali millecinquecento dollari a quel coglione io gli sparo per principio!

Ora Ringo, conterò fino a tre, e quando arrivo a tre voglio che molli subito la pistola, piazzi le mani aperte sul tavolo e metti quel tuo culo a sedere. Ma quando lo fai, lo fai zitto e quieto: sei pronto?
(Jules)

Butch: Prendo la tua Honda. Tornerò prima che tu riesca a dire “crostata di mirtilli”.
Fabienne: Crostata di mirtilli.
Butch: Forse non così presto, ma abbastanza presto, d’accordo?

Vincent: A che serve una borchia sulla lingua?
Jody: È sensuale, aiuta la fellatio.

Vincent: Sai cosa mettono sulle patatine in Olanda al posto del ketchup?
Jules: Cosa?
Vincent: La maionese.
Jules: Che schifo!
Vincent: Eh, eh! Gliel’ho visto fare, amico, cazzo! Le affogano in quella merda gialla!

Jules: Ma era un massaggio ai piedi, non è niente: io lo faccio sempre a mia madre!
Vincent: No, è mettere le mani in modo intimo sulla nuova moglie di Marsellus Wallace! Voglio dire, è così grave come se gliel’avesse leccata? No. Ma è lo stesso fottuto campo da gioco.
Jules: Oh, oh, oh, aspetta, fermo lì! Leccargliela a una troia e farle un massaggio ai piedi non è esattamente la stessa cosa.
Vincent: Non lo è, ma è lo stesso campo da gioco!

Per te un massaggio ai piedi non significa niente, per me invece sì! Guarda, ho fatto a migliaia di donne migliaia di massaggi ai piedi e tutti avevano un significato. Noi facciamo finta di no, ma è così ed è questo che ti intriga mentre li fai. È un fatto sensuale che monta, dove nessuno dei due ne parla, ma tu lo sai e lo sa lei.
(Vincent)

I bianchi che sanno la differenza tra roba buona e roba di merda è in questa casa che vengono. Con la mia roba sono prontissimo a sfidare la robaccia di Amsterdam in un giorno qualunque della settimana.
(Lance)

[Barzelletta] Tre pomodori camminano per la strada: papà pomodoro, mamma pomodoro e il pomodorino. Il pomodorino cammina con aria svagata e papà pomodoro allora si arrabbia e va da lui, lo schiaccia e dice: «Fai il concentrato».
(Mia)

Hamburger, dici? La colonna portante di ogni colazione vitaminica.
(Jules)

Jimmy: Non c’è bisogno che tu mi venga a dire che il mio caffè è buono, intesi? Sono io che lo compro e so quanto è buono. Quando è Bonnie a fare la spesa compra delle cagate. Io compro sempre roba costosa, perché quando la bevo voglio gustarla. Ma lo sai che cosa ho in testa in questo momento? Non è il mio caffè nella mia cucina, ma è il vostro negretto disintegrato nel mio garage.
Jules: Oh Jimmy non devi preoccuparti…
Jimmy: Nonononono, non dirmi di non preoccuparmi di niente, voglio farti una domanda: quando sei arrivato qui hai visto per caso scritto davanti a casa mia “deposito di negri morti”?