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Le frasi più belle di Charles Dickens

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Charles Dickens (Portsmouth, 7 febbraio 1812 – Higham, 9 giugno 1870) è considerato uno dei più importanti narratori di tutti i tempi, autore di romanzi famosi come Il circolo Pickwick, Oliver Twist, David Copperfield e Canto di Natale.

Presento una raccolta delle frasi più belle di Charles Dickens. Tra i temi correlati si veda Le frasi più belle di Joseph Conrad, Frasi, citazioni e aforismi di Robert Louis Stevenson e Le frasi più belle di Rudyard Kipling.

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Le frasi più belle di Charles Dickens

Non c’è niente al mondo così irresistibilmente contagioso come il riso e il buonumore – There is nothing in the world so irresistibly contagious as laughter and good humor.

Tutti gli imbroglioni della terra messi insieme sono nulla in confronto a coloro che ingannano se stessi – All other swindlers upon earth are nothing to the self-swindlers.

C’è una saggezza della testa, e una saggezza del cuore – There is a wisdom of the head, and a wisdom of the heart.

Un uomo è fortunato se è il primo amore di una donna. Una donna è fortunata se è l’ultimo amore di un uomo – A man is lucky if he is the first love of a woman. A woman is lucky if she is the last love of a man.

Tu sei una persona di quelle che si incontrano quando la vita decide di farti un regalo.

L’amavo contro ogni possibile ragione, promessa, pace, speranza, felicità… contro ogni possibile scoraggiamento – I loved her against reason, against promise, against peace, against hope, against happiness, against all discouragement that could be.

Non chiudere mai le tue labbra a coloro a cui hai aperto il tuo cuore.

La carità comincia a casa propria, e la giustizia dalla porta accanto.

Ci vogliono venti anni a una donna per fare del proprio figlio un uomo, e venti minuti a un’altra donna per farne un idiota.

È una triste verità che perfino i grandi uomini hanno parenti poveri.

Abbi un cuore che mai indurisce, un carattere che mai si stanca e un tocco che mai ferisce.

La cosa più importante nella vita è smettere di dire” vorrei “e iniziare a dire” lo farò “. Non considerare nulla di impossibile, ma trattare le probabilità come probabilità.

Di Fatti c’è bisogno nella vita. Non piantate nient’altro, estirpate tutto il resto. Solo con i Fatti si educano le menti di animali razionali e nient’altro riuscirà mai loro di alcuna utilità.

Ogni creatura umana è composta in modo da esser per tutte le altre un profondo segreto e un profondo mistero.

L’allegria e la contentezza abbelliscono in gran misura, e sono dei famosi conservanti dello sguardo giovanile.

il credito come un sistema con cui una persona che non può pagare trova un’altra persona che non può pagare che garantisce che può pagare.

Il vero amore è devozione cieca, è umiliarsi senza fare domande, è sottomettersi completamente, è avere fiducia e confidare a dispetto di te stesso e a dispetto del mondo intero, concedendo tutto il tuo cuore e tutta la tua anima al tuo tormentatore.

I rimpianti sono la caratteristica naturale dei capelli grigi.

Se non ci fossero persone cattive non ci sarebbero buoni avvocati.

Nessuno è inutile in questo mondo se alleggerisce i fardelli di qualcun altro.

Il peggiore di tutti gli ascoltatori è quello che non fa altro che ascoltare.

Si inizia sempre a perdonare un posto non appena viene lasciato alle spalle.

La profondità risponde solo alla profondità.

Amala, amala, amala! Se ti aiuta, amala. Se ti ferisce, amala. Se fa a pezzi il tuo cuore – e man mano che diventa più vecchio e più forte, si lacera più a fondo – amala, amala, amala!

Non dovremmo mai vergognarci delle nostre lacrime, perché sono pioggia sulla polvere accecante della terra che ricopre i nostri cuori induriti.

Il dolore di separarsi non è niente rispetto alla gioia di incontrarsi di nuovo.

Era uno di quei giorni di marzo in cui il sole splende caldo ed il vento soffia freddo: quando è estate nella luce e inverno nell’ombra.

Era il tempo migliore e il tempo peggiore, la stagione della saggezza e la stagione della follia, l’epoca della fede e l’epoca dell’incredulità, il periodo della luce e il periodo delle tenebre, la primavera della speranza e l’inverno della disperazione. Avevamo tutto dinanzi a noi, non avevamo nulla dinanzi a noi.

Ufficiali della milizia senza un’ombra di scienza militare; ufficiali navali senza alcuna idea d’una nave, ufficiali civili senza alcuna nozione degli affari; ecclesiastici dalla faccia di bronzo, della peggiore mondanità terrena, dagli occhi sensuali, dalla lingua licenziosa e dalla vita ancora più licenziosa; tutti assolutamente incapaci nelle loro varie professioni, e tutti perfidamente menzogneri nel dir di conoscerle.

Qualunque uomo può essere allegro e affabile quando è ben vestito. Non c’è un gran merito in questo.

Questa è la regola per i buoni affari: “Frega gli altri uomini, perché loro lo farebbero con te.”

Quando bevi dell’acqua, non dimenticare la sorgente dalla quale scaturisce.

I vestiti furono una grande delusione, naturalmente. Probabilmente, fin da quando si usano i vestiti, ogni indumento nuovo e atteso con grande ansia resta sempre un po’ al di sotto delle aspettative di chi lo mette.

L’intera differenza tra costruzione e creazione è esattamente questa: che una cosa costruita può essere amata solo dopo che è stata costruita; ma una cosa creata è amata prima che esista.

Ci sono delle corde nel cuore umano, che è meglio non toccare.

Un cuore che ama è la saggezza più grande.

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Canto di Natale (A Christmas Carol, 1843)

Che altro è il Natale se non un giorno di scadenze quando non s’hanno danari; un giorno in cui ci si trova più vecchi di un anno e nemmeno di un’ora più ricchi; un giorno di chiusura di bilancio che ci dà, dopo dodici mesi, la bella soddisfazione di non trovare una sola partita all’attivo?

Se potessi fare a modo mio, ogni idiota che se ne va attorno con cotesto “allegro Natale” in bocca, avrebbe a esser bollito nella propria pentola e sotterrato con uno stecco di agrifoglio nel cuore. Sì, proprio!

Chi siete e che cosa siete? – domandò Scrooge.
– Sono lo Spirito di Natale passato.

“Sei incatenato”, disse Scrooge tremando. “Dimmi, perché?”
“Indosso le catene che ho forgiato in vita”, replicò il fantasma. “Le ho forgiate anello per anello e metro per metro; mi sono avvolto in catene di mia spontanea volontà e di mia spontanea volontà continuo a portarle.

“Il corso della fine degli uomini va verso una determinata fine e se l’uomo persevera ci arriverà certamente” disse Scrooge. “Ma il corso della vita può essere cambiato. Perciò promettimi che io potrò ancora cambiare le ombre che mi hai mostrato se cambierò la mia vita”.

“Vivono alcuni su cotesta tua terra”, rispose lo Spirito, “i quali si figurano di conoscer noi e compiono in nome nostro i loro atti di ira, orgoglio, malvagità, odio, invidia, ipocrisia, egoismo; e costoro sono così estranei a noi e a tutta la nostra famiglia come se mai fossero venuti al mondo. Ricordati questo, e le azioni loro addebita a loro, non già a noi”.

È un bel compenso, ed è anche giusto e consolante nell’ordine delle cose umane, che se il dolore e il malanno si attaccano, non ci sia al mondo cosa più contagiosa del buonumore e del riso.

Io ho sempre ritenuto il giorno di Natale come un bel giorno, un giorno in cui ci si vuol bene, si fa la carità, si perdona e ci si diverte: il solo giorno del calendario, in cui uomini e donne per mutuo accordo pare che aprano il cuore e pensino alla povera gente come a compagni di viaggio verso la tomba e non già come a un’altra razza di creature avviata per altri sentieri.

Fa bene a momenti tornar bambini, e più che mai a Natale, ch’è una festa istituita da Dio fattosi anch’egli bambino.

Risero alcuni di quel mutamento, ma egli li lasciava ridere e non vi badava; perché sapeva bene che molte cose buone, su questo mondo, cominciano sempre col muovere il riso in certa gente.

Mi sento leggero come una piuma, felice come un angelo, allegro come uno scolare. Sono balordo come un ubriaco. Un allegro Natale a tutti! un allegro capodanno al mondo intiero! Olà! eh! olà!

Andò in chiesa, passeggiò per le vie, guardò alla gente che andava su e giù, carezzò i bambini sul capo, interrogò i mendicanti, spiò nelle cucine, alzò gli occhi alle finestre, e trovò che ogni cosa gli potea far piacere. Non avea sognato mai che una passeggiata o altra cosa qualunque gli potesse dare tanta felicità.

Onorerò il Natale nel mio cuore, e cercherò di conservarmi in questo stato d’animo per tutto l’anno. Vivrò nel passato, nel presente e nel futuro, e i tre spiriti saranno sempre presenti in me.

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David Copperfield (1850)

Unico spiraglio di luce in tanta tristezza erano i miei libri; fui fedele a loro com’essi eran rimasti fedeli a me e li rilessi da cima a fondo non so quante volte.

Le frasi convenzionali sono una sorta di fuochi d’artificio che si lanciano facilmente e assumono una grande varietà di forme e di colori che non hanno nulla a che fare con la loro forma originale.

Un reddito annuo di venti sterline e spese annue di diciannove sterline e sei pence portano alla felicità. Un reddito annuo di venti sterline e spese annue di venti sterline e sei pence portano all’infelicità.

“Era vero,” disse il signor Barkis, “…come sono vere le tasse. E niente è più vero delle tasse”.

Non si può trionfare al mondo senza il lavoro. L’ingegno svegliato e qualche occasione fortunata possono formare i due lati della scala sulla quale alcuni salgono, ma i pioli della scala debbono esser fatti di materia resistente, e nulla potrebbe sostituire una completa, ardente, sincera volontà di riuscire.

Non commettere mai bassezze; non mentire mai; non esser mai crudele. Sfuggi questi tre vizi.

Non avrei mai potuto fare quello che ho fatto senza le abitudini di puntualità, ordine e diligenza, senza la decisione di concentrarmi su di un solo oggetto alla volta.

Le cose che non accadono hanno spesso su di noi, come quelle che accadono, degli effetti reali.

Non c’è ostacolo maggiore fra due sposi della disparità d’animo e di carattere.

Il mio consiglio è di non fare mai domani ciò che puoi fare oggi. La procrastinazione è la ladra del tempo.

Nel cielo la luna è alta e chiara. Guardo fuori, nella notte, le lacrime mi scorrono fitte giù per le guance, e il mio cuore ribelle è punito, punito terribilmente

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Le avventure di Oliver Twist (The Adventures of Oliver Twist, 1837-1839)

Le sorprese, come le sfortune, raramente vengono da sole.

Che cosa hanno a che fare i poveri con l’animo e con lo spirito?

Gli uomini che tengono in considerazione la natura e i loro simili e piangono perché tutto è scuro e cupo sono nel giusto; ma i colori foschi sono i riflessi dei loro occhi invidiosi e dei loro cuori. I veri colori sono delicati e hanno bisogno di una visione più pulita.

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Il circolo Pickwick (The Posthumous Papers of the Pickwick Club, 1836-1837)

La miglior cosa in queste occasioni e di fare quel che fa la massa.
– Ma supposto che ve ne siano due delle masse? – suggerì il signor Snodgrass.
– Bisogna gridare con la più numerosa, – rispose il signor Pickwick.

Contentissimo di vedervi, proprio di cuore, e mi auguro che la nostra conoscenza durerà un pezzo, come disse quel tal signore al biglietto da cinque sterline.

È finita e non c’è più nulla da fare, e questa è già una consolazione, come dicono in Turchia quando tagliano la testa dell’uomo sbagliato.

Ben di rado i grandi uomini sono molto scrupolosi nella cura della persona.