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Le frasi più belle di Forrest Gump

Forrest Gump - Aforisticamente

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Forrest Gump è un film del 1994 diretto da Robert Zemeckis e interpretato da Tom Hanks. Il film narra l’intensa vita di Forrest Gump, un uomo dotato di uno sviluppo cognitivo inferiore alla norma, nato negli Stati Uniti d’America a metà degli anni quaranta che, grazie a una serie di coincidenze favorevoli, diventa testimone di importanti avvenimenti della storia statunitense.

Presento una raccolta delle frasi più belle di Forrest Gump. Tra i temi correlati Le frasi più belle del film Le ali della libertà, Le frasi più belle del film Titanic e Frasi, citazioni e aforismi sulla corsa.

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Le frasi più belle di Forrest Gump

Mamma diceva sempre: la vita è uguale a una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita!
[Mama always said life was like a box of chocolates. You never know what you’re gonna get.] (Forrest Gump)

Mamma diceva sempre che dalle scarpe di una persona si capiscono tante cose. Dove va. Dov’è stata. Quante scarpe che ho messo io. Scommetto che se mi sforzo tanto riesco poi a ricordare il primo paio. Mamma disse che quelle mi portavano dovunque, disse che erano le mie scarpe magiche.
(Forrest Gump)

Forrest Gump: Mamma, “vacanza” che vuol dire?
Signora Gump: “Vacanza”?
Forrest Gump: Dov’è andato papà.
Signora Gump: “Vacanza” è quando vai da qualche parte… e non ti fai più rivedere.

Ha gambe robuste il mio ragazzo, robuste come quelle dei bambini forti, ma la sua schiena è più contorta di un politico.
(Medico negli anni 50, parlando di Forrest a sua madre)

Quando ero piccolino, mamma mi mise il nome di un eroe della guerra di secessione, il generale Nathan Bedford Forrest. Diceva che in qualche modo eravamo parenti. Lui aveva fatto una cosa: aveva messo su un circolo chiamato Ku Klux Klan. Si mettevano addosso mantelli, e lenzuola, e andavano in giro come tanti fantasmi o spiriti o cose così. Mettevano le lenzuola anche sui cavalli, per andare in giro. Comunque, è così che ho avuto il mio nome, Forrest Gump. Mamma diceva che quel Forrest era per ricordarmi che tutti facciamo cose che, be’, che non hanno molto senso.
(Forrest Gump)

Non permettere mai a nessuno di dirti che è migliore di te, Forrest. Se Dio avesse deciso che fossimo tutti uguali, avrebbe dato a tutti un apparecchio alle gambe.
(Signora Gump)

Mamma diceva sempre che i miracoli accadono tutti i giorni.
[My mama always told me that miracles happen every day.] (Forrest Gump)

Corri Forrest, corri!
[Run, Forrest! Run!] (Jenny)

Lo so che non mi crede se glielo dico, ma io corro come il vento che soffia! E da quel giorno, se andavo da qualche parte, io ci andavo correndo!
(Forrest Gump)

Corri, stupido figlio di puttana, corri!… Quello sarà pure il più stupido figlio di puttana della terra, ma corre come una lepre!
(Paul Bear Bryant, negli anni ’60, parlando di Forrest Gump)

Jenny: Sei stupido o che? Dimmi.
Forrest Gump: Mamma dice che stupido è chi lo stupido fa, eh.
Jenny: Sono Jenny.
Forrest Gump: Io sono Forrest, Forrest Gump.
Forrest Gump [voce narrante]: Da quel giorno, siamo sempre insieme, Jenny e io, come il pane e il burro.

il gambero è un frutto del mare, te lo puoi fare sia arrosto, bollito, grigliato, al forno, saltato, c’è lo spiedino di gamberi, gamberi con cipolle… [passa un po’ di tempo] …zuppa di gamberi, gamberi fritti in padella, con la pastella, a bagnomaria, gamberi con le patate, gamberi al limone, gamberi strapazzati, gamberi al pepe …minestra di gamberi, stufato di gamberi, gamberi all’insalata, gamberi e patatine, polpette di gamberi, tramezzini coi gamberi… e questo è tutto mi pare.
(Bubba, spiegando i mille usi del gambero)

Sergente Istruttore: Gump! Qual è il tuo solo scopo in questo esercito? L’hai imparato?
Forrest Gump: Fare tutto quello che mi dice, sergente istruttore!
Sergente Istruttore: Maledizione, Gump! Sei un maledetto genio, è la risposta più azzeccata che ho sentito, devi avere un maledetto quoziente intellettivo di 160, sei maledettamente dotato, militare Gump!

Ora, ci avevano detto che il Vietnam era molto diverso dagli Stati Uniti d’America. Tranne che per i barattoli di birra e la grigliata, era vero.
(Forrest Gump)

Un giorno cominciò a piovere e non la smise più per quattro mesi. Siamo stati sotto le piogge di tutti i tipi: da quella fina fina che ti punge, a quella grossa grossa che ti ammacca; la pioggia che scorreva giù di lato e a volte la pioggia che veniva anche dritta dritta da sotto! Accidenti, pioveva anche di notte!
(Forrest Gump)

Se non ti piacciono la mia famiglia e i miei amici, non voglio sentire nulla al riguardo. Potrebbero non significare niente per te, ma significano tutto per me.
(Forrest Gump)

Dovrò tornare in Vietnam, pensavo. Ma invece decisero che io potevo combattere meglio i comunisti giocando a ping-pong. Così mi ritrovai nelle Forze Speciali, girando tutto il Paese, per far vedere ai veterani feriti come si gioca a ping-pong. Ero così bravo, che qualche anno dopo l’esercito mi mise nella squadra della nazionale di ping-pong. Eravamo i primi americani che visitavano il paese della Cina in un milione di anni o cose così. E qualcuno disse che la pace nel mondo era nelle nostre mani, ma io giocavo solo a ping-pong. Quando tornai a casa, ero diventato una celebrità, più famosissimo anche di Pinocchio.
(Forrest Gump)

Il tenente Dan aveva capito che ci sono cose che non si possono cambiare. Lui non voleva essere chiamato storpio, così come io non volevo essere chiamato stupido.
(Forrest Gump)

Qualche anno più tardi, quel bel giovanotto che chiamavano il Re, beh doveva aver cantato troppe canzoni, e gli venne un infarto o cose così. Deve essere difficile fare il Re.
(Forrest Gump, Parlando di Elvis Presley)

– Presidente Kennedy: Congratulazioni, come si sente?
– Forrest Gump: Devo fare pipì

Penso che a volte non ci sono abbastanza sassi.
(Forrest Gump, riferendosi al fatto che Jenny lancia sassi contro la casa di suo padre che l’ha violentata)

Forrest: Vuoi sposarmi? Sarei un buon marito, Jenny.
Jenny: Ne sono sicura, Forrest.
Forrest: Non mi sposerai, però…
Jenny: È meglio che tu non mi sposi.
Forrest: Perché non mi ami, Jenny? Non sono un uomo intelligente, ma so l’amore che significa.

Forrest: Sei una mamma, Jenny!
Jenny: Sono una mamma. Si chiama Forrest.
Forrest: Come me!
Jenny: Gli ho dato il nome di suo padre.
Forrest: Anche suo padre si chiama Forrest?

Quel giorno, non so proprio perché, decisi di andare a correre un po’, perciò corsi fino alla fine della strada, e una volta lì pensai di correre fino la fine della città, e una volta lì pensai di correre attraverso la contea di Greenbow. Poi mi dissi: visto che sono arrivato fino a qui tanto vale correre attraverso il bellissimo stato dell’ Alabama. E cosi feci. Corsi attraverso tutta l’Alabama, e non so perché continuai ad andare. Corsi fino all’oceano e, una volta lì mi dissi: visto che sono arrivato fino a qui tanto vale girarmi e continuare a correre. Quando arrivai a un altro oceano, mi dissi: visto che sono arrivato fino a qui, tanto vale girarmi di nuovo e continuare a correre. Quando ero stanco dormivo, quando avevo fame mangiavo, quando dovevo fare… insomma, la facevo!
(Forrest Gump)

Cooper: Signore, perché corre?
Reporter 1: Perché corre?
Reporter 2: Lo fa per la pace nel mondo?
Reporter 3: Lo fa per i senzatetto?
Reporter 2: Corre per i diritti delle donne?
Cooper: Oppure per l’ambiente?
Reporter 1: O per gli animali?
Reporter 3: Contro le armi nucleari?
Forrest [voce narrante]: Non riuscivano a credere che uno poteva correre tanto senza una ragione particolare.
Reporter 2: Ma perché fa questo?
Forrest: Avevo voglia di correre.

Mamma diceva sempre “Devi gettare il passato dietro di te, prima di andare avanti”.
[My Mama always said you’ve got to put the past behind you before you can move on.] (Forrest Gump)

Sono un po’ stanchino. Credo che tornerò a casa ora.
(Forrest Gump negli anni ’70, dopo aver corso per 3 anni, 2 mesi, 14 giorni e 16 ore)

Forrest Gump : Qual è il mio destino, mamma?
Signora Gump : Dovrai scoprirlo da solo. La vita è una scatola di cioccolatini, Forrest. Non sai mai quello che ti capita.
Forrest Gump : [voce narrante] Mia mamma aveva un modo di spiegare le cose che io le capivo sempre.

Non lo so, se abbiamo ognuno il suo destino o se siamo tutti trasportati in giro per caso come da una brezza. Ma io… io credo… può darsi le due cose. Forse le due cose càpitano nello stesso momento. Mi manchi tanto, Jenny! Se hai bisogno di qualcosa non sarò molto lontano.
(Forrest Gump, riflettendo sulla tomba di Jenny)