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Frasi Belle

Frasi, citazioni e aforismi su Arlecchino

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Arlecchino (in bergamasco Arlechì) è una delle maschere più famose della Commedia dell’arte, un personaggio destinato per i suoi tratti caratteristici ad assurgere a vero e proprio modello scenico, oltre che di comportamento.

La maschera di Arlecchino ha origine dalla contaminazione di due tradizioni: lo Zanni bergamasco da una parte, e personaggi diabolici farseschi del teatro medievale francese dall’altra.

Presento una raccolta di frasi, citazioni e aforismi su Arlecchino. Tra i temi correlati si veda Frasi, citazioni e aforismi su Pulcinella, Frasi, citazioni e aforismi sul pagliaccio e il clown, Frasi, aforismi e battute divertenti sul carnevale e Frasi, citazioni e aforismi sulla maschera.

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Frasi, citazioni e aforismi su Arlecchino

Arlecchino, Pinocchio e Pulcinella sono l’Italia del popolo, che si rappresenta, si denigra e si riscatta con la felicità che trasmette questo trio. Un’Italia del passato, ma che si può riconoscere oggi dovunque.
(Raffaele La Capria)

Arlecchino rimane la sintesi dell’italiano che deve correre da un padrone all’altro, che si ritiene più furbo di tutti e riesce sempre a cavarsela.
(Giordano Bruno Guerri)

Arlecchino dice la verità burlando.
(Proverbio)

La vita che vedi è solo una commedia, ove l’uno fa Cesare e l’altro Arlecchino.
(Pierre Matthieu)

Arlecchino è il rifiuto di tutti i perbenismi, i luoghi comuni, le ipocrisie.
(Dario Fo)

La storia ha piccole varianti, determinate dal carattere fisico: Pulcinella ha un andamento più sottile, furbesco, ironico, autolesionista anche nel prendersi in giro; Arlecchino salta come una scimmia, si aggrappa, è gatto e bertuccia.
(Giorgio Calcagno)

Arlecchino è un misto di ignoranza, semplicità, arguzia, goffaggine e grazia. Non è tanto un uomo adulto quanto un grande bambino con barlumi di razionalità e d’intelligenza.
(Jean-François Marmontel)

Cosa sarebbe l’Italia senza Arlecchino e Pulcinella?
(Giuseppe Cossiga)

Arlecchino è savio o matto? È intelligente o balordo? Sono domande impossibili, perché la maschera si muove su un piano diverso. Anzi ciò che turba è la doppiezza o polivalenza della maschera.
(Giorgio Strehler)

Arlecchino è anche una “Maschera” nel senso letterario del termine: porta sul volto qualcosa che lo copre. Per me non esiste l’Arlecchino senza maschera.
(Ferruccio Soleri, dopo aver interpretato per oltre 60 anni, il personaggio di Arlecchino)

Per Arlecchino il mondo è un mistero: la sua semplicità e la sua purezza non riescono a comprendere le regole della società… Arlecchino è un personaggio primitivo, naïf, ingenuo, ha una psicologia infantile, un immaturo che si mette nei guai per la sua ingenuità… Se oggi non esiste Arlecchino è perché morirebbe prima ancora di nascere. Con le mediazioni, con tutti i compromessi che si devono accettare in questa società, Arlecchino non potrebbe vivere. E credo che una parte del fascino e del grande successo di questo personaggio sia proprio la sua incapacità di ammettere compromessi.
(Ferruccio Soleri, dopo aver interpretato per oltre 60 anni, il personaggio di Arlecchino)

Se comandasse Arlecchino
il cielo sai come lo vuole?
A toppe di cento colori
cucite con un raggio di sole.
Se Gianduia diventasse
ministro dello Stato,
farebbe le case di zucchero
con le porte di cioccolato.
(Gianni Rodari)

Son le toppe di Arlecchino,
vestito di carta poverino
Pulcinella è magro e bianco
e Pierrot fa il saltimbanco.
(Gianni Rodari)

Lascia i dolori
e vesti da Arlecchino,
il carnevale impazza.
(Francesco Guccini)

Carnevale, ogni scherzo vale.
Mi metterò una maschera da
Pulcinella
e dirò che ho inventato la
mozzarella.
Mi metterò una maschera da
Pantalone,
dirò che ogni mio sternuto vale
un milione.
(Gianni Rodari)

Ho fatto anche altri ruoli. Ma nessuno di essi mi ha dato le emozioni, la soddisfazione, la complicità di Arlecchino. Sono nato per fare questo. Un tempo si nasceva per fare il medico, l’artigiano, l’avvocato. Io sono nato per essere un attore specializzato. All’inizio non ne ero consapevole
(Ferruccio Soleri, dopo aver interpretato per oltre 60 anni, il personaggio di Arlecchino)

Arlecchino è una veste di luce, di pezze sgargianti che sbattono sugli occhi dello spettatore. La luce arlecchinesca è una continua provocazione.
(Ferruccio Soleri, dopo aver interpretato per oltre 60 anni, il personaggio di Arlecchino)

Arlecchino è un servo. Sa adattarsi alle situazioni, sfruttarle a proprio vantaggio. La furbizia è il tratto che lo distingue. Pulcinella è sfrontato. Plebeo. Affamato. Fa mille mestieri che è come non farne nessuno. In qualche caso è violento. Bastona ed è bastonato. Il ventre prominente, la gobba e la maschera col naso a becco, ne fanno una figura poco umana. Un animale che ricorda l’uccello. Un volatile rapace. Arlecchino, danza è gentile e ironico
(Ferruccio Soleri, dopo aver interpretato per oltre 60 anni, il personaggio di Arlecchino)

Per fare un vestito ad Arlecchino
ci mise una toppa Meneghino,
ne mise un’altra Pulcinella,
una Gianduia, una Brighella.
Pantalone, vecchio pidocchio,
ci mise uno strappo sul ginocchio,
e Stenterello, largo di mano
qualche macchia di vino toscano.
Colombina che lo cucì
fece un vestito stretto così.
Arlecchino lo mise lo stesso
ma ci stava un tantino perplesso
(Gianni Rodari)

Pulcinella e Arlecchino
cenavano insieme in un
piattino e se nel piatto
c’era qualcosa
chissà che cena
appetitosa.
Arlecchino e Pulcinella
bevevano insieme in una
scodella e se la scodella
vuota
non era
chissà che sbornia
quella sera.
(Gianni Rodari)

Arlecchino
Tetta rossa del sole,
Tetta blu della luna.
Torso metà corallo,
metà argento e penombra.
(Federico García Lorca)

L’uomo ha nel corpo un abito d’Arlecchino: la sua Anima.
(Xavier Forneret)

Quello che chiamiamo “io” è un vestito di Arlecchino fatto con tante identità e cucito (talora anche rabberciato) con i colori diversi delle nostre storie. Ma quando incontriamo la grazia di un amore, allora ci sembra di essere vestiti di una stoffa unica e luminosa, senza neanche più una toppa.
(Fabrizio Caramagna)

Il suo aspetto mi ricordava qualcosa, qualcosa di stravagante che avevo già visto da qualche parte.
Mentre facevo manovra per attraccare, mi domandavo: “Ma cos’è che assomiglia quello lì?”. E improvvisamente mi venne in mente. Assomigliava a un arlecchino
(Joseph Conrad, Cuore di tenebra)

Sul palco il pallido arlecchino
Saluta subito gli spettatori
Stregoni venuti di Boemia
(Guillaume Apollinaire)

Eppure un guizzo solo di primavera basta a rendere allegra l’anima vedova, a mutare in piani di esaltata Arlecchina queste ostinate gramaglie.
(Gesualdo Bufalino)

– Amore che ti sei messa in viso?
– Niente, mi sono fatta una maschera.
– Di arlecchino?
(MaxMangione, Twitter)

Io non mi vesto sempre di nero, è il nero che mi possiede anche se mi vesto da Arlecchino!
(FeniceArde, Twitter)

La donna esce di casa con il vestito in tinta con:
-Scarpe
-Orecchini
-Collana
-Orologio
-Borsa
-Ombretto.
L’uomo:
-Vestito da Arlecchino.
(Masse78, Twitter)

Oggi è scirocco giallo di coriandoli,
già verzica la scorza, in capriole
vanno nubi arlecchine
(Maria Luisa Spaziani)