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Frasi Belle

Frasi, citazioni e aforismi sull’alfabeto

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Presento una raccolta di frasi, citazioni e aforismi sull’alfabeto e sulle lettere dell’alfabeto. Se avete scritto qualche frase originale sulle 24 lettere dell’alfabeto, dalla A alla Z, inviatela alla nostra redazione e la pubblicheremo.

Tra i temi correlati si veda Frasi, citazioni e aforismi sull’analfabeta e l’analfabetismo, Frasi, citazioni e aforismi sulle parole, Frasi, citazioni e aforismi sul linguaggio, Frasi, citazioni e aforismi sulle lingue, Frasi, citazioni e aforismi sulla grammatica e Frasi, aforismi e battute divertenti sul congiuntivo.

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Frasi, citazioni e aforismi sull’alfabeto

1. Alfabeto

Dovremmo fare come le lettere dell’alfabeto. Che, seppur usate miliardi di volte, non temono di incontrarsi per diventare qualcosa di nuovo.
(Fabrizio Caramagna)

Tornò a casa con un quaderno, stava imparando a leggere e scrivere. Lo aprì solennemente davanti ai miei occhi: il quaderno conteneva, in inchiostro blu, quelle lettere dell’alfabeto che erano per me la cosa più affascinante che avessi mai visto.
(Elias Canetti)

L’alfabeto appartiene a tutti e chiunque è padrone di servirsene per creare una parola e farsene il proprio nome.
(Giacomo Casanova)

L’alfabeto fu l’origine di tutte le conoscenze dell’uomo e di tutte le sue stupidaggini.
(Voltaire)

L’unica materia di studio che si può possedere dalla a alla zeta, è l’alfabeto.
(André Mycho)

Tutto quello che ho per difendermi è l’alfabeto; è quanto mi hanno dato al posto del fucile.
(Philip Roth)

L’amore non è usare le stesse parole, ma avere lo stesso alfabeto.
(Massimo Gramellini)

L’alfabeto è un nido da cui escono stormi e stormi di parole.
(Ramón Gómez de la Serna)

Noi conosciamo l’alfabeto che va verso destra,
dalla A alla Z.
Ma qual è la sinistra dell’alfabeto?
Come si muove nello spazio, quante lettere ha,
si può osservarne il retro?
E chissà che strane parole deve nascere
da queste lettere che non conosciamo.
(Fabrizio Caramagna)

La Effe…
Le consonanti che iniziano con una vocale sono la prova che nell’alfabeto tutto può meravigliosamente succedere.
(Fabrizio Caramagna)

L’amore fra noi lo inventammo come in una prigione due detenuti inventano un telegrafo di segni mediante battimenti sul muro, strofette canticchiate da una finestra all’altra, messaggi sibillini scritti su rotolini di carta. Così cercammo, così trovammo l’alfabeto e la grammatica di una lingua che non c’era.
(Gesualdo Bufalino)

Ogni linguaggio è un alfabeto di simboli il cui uso presuppone un passato che gl’interlocutori condividono.
(Jorge Luis Borges)

La mathematica è l’alfabeto in cui Dio ha scritto l’Universo.
(Galileo Galilei)

Gli alberi sono il grande alfabeto di Dio. Con loro Egli Scrive, in verde brillante, In tutto il mondo, i suoi pensieri sereni.
(Leonora Speyer)

Perché l’alfabeto è in quest’ordine? Perché non fanno il cibo per gatti al gusto di topo? Perché sterilizzano gli aghi per le iniezioni letali? Perché una carota è più arancione di un’arancia?
(Steven Wright)

Nelle macchine da scrivere sorride la dentiera dell’alfabeto.
(Ramon Gomez de la Serna)

Il silenzio è la voce di un altro alfabeto che ci parla dentro.
(Valentino Bombiani)

L’alfabeto comincia con ABC
I numeri con 123
L’amore con Te e Me.
(Anonimo)

Tre quarti della vita di un uomo civile va in complimenti, congratulazioni, condoglianze, e difatti, ogni giorno, ci arrivano lettere e biglietti di visita inutili che obbligano a risposte ancora più inutili. Oh venisse una legge ad abolire, almeno per un secolo, l’uso dell’alfabeto!
(Carlo Dossi)

L’alfabeto Morse. Poi chiese scusa.
(Fulvio Fiori)

C’è una donna davanti a me in macchina. Da come usa i freni penso mi stia dicendo “a cosa serve il pedale di sinistra?” in alfabeto Morse.
(ftzj, Twitter)

Al Simposio delle lettere dell’alfabeto ferma condanna di A B e M alla R.
“E la H che dice?”
“La H non si pronuncia”.
(egyzia, Twitter)

Buongiorno a tutti, anche quelli che per ricordare quale lettera ci sia prima della U nell’alfabeto, lo devono recitare quasi tutto.
(david_isayblog, Twitter)

Il sesso è l’alfabeto braille dell’amore.
(Marc Pairon)

Che poi valga la pena di passar tanti guai per imparar così poco, come disse il ragazzo quando fu arrivato in fondo all’alfabeto
(Charles Dickens)

Notti in cui tutte le lettere dell’alfabeto tornano nelle loro tane. Non c’è che il silenzio.
(Fabrizio Caramagna)

Che strana macchina è l’uomo. Gli metti dentro lettere dell’alfabeto, formule matematiche, leggi, e doveri ed escono favole, risate e sogni.
(Fabrizio Caramagna)

L’alfabeto più bello da pronunciare
è sempre negli occhi.
(vinkweb, Twitter)

Credere che la tua vita faccia schifo perché non hai avuto occasioni è come pensare che scrivi male perché l’alfabeto ha poche lettere.
(Samanthifera, Twitter)

Un dizionario è tutto l’universo in ordine alfabetico.
(Victor Hugo)

Perché i nostri giorni sono contati anziché essere classificati in ordine alfabetico?
(Woody Allen)

Alfabeto, facciamo la pace? Abici come prima?
(arcobalengo, Twitter)

L’alfabeto è stato inventato dagli analfabeti.
(Andrzej Coryell)

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2. Lettere dell’alfabeto

A

A. Prima lettera di ogni alfabeto che si rispetti.
(Anbrose Bierce)

La A è la tenda degli apaches.
(Ramón Gómez de la Serna)

La lettera A è il frontone con la traversa, o l’abbraccio di due amici che si baciano e si stringono la mano.
(Victor Hugo)

B

La B: una P con l’ernia
(Leo Longanesi)

La b è una I che ama la birra.
(Sebastian Nicolò)

La congiunzione del numero 13
(Anonimo)

la B è un 8 che si è spiaccicato su un muro!
(Susydalgesso, Twitter)

La B è la congiunzione della D sulla D, dorso su dorso, cioè la gobba.
(Victor Hugo)

C

La luna con la gobba a ponente
(Anton Giulio Barrili)

La C è una I che si lancia sul traguardo al fotofinish
(Fabrizio Caramagna)

D

E’ l’elsa di una spada senza lama.
(Ramón Gómez de la Serna)

La lettera D è un vecchio generalone d’artiglieria che indossa estate e inverno un pesante cappotto a doppio petto con dodici bottoni dorati.
(Leo Longanesi)

La D è una I alla fine di un banchetto di nozze…
(Stefaniatalpo, Twitter)

La D è una B che si è slacciata la cintura dei pantaloni.
(texxmat, Twitter)

La D è una vela spiegata che prende tutto il vento.
(Fabrizio Caramagna)

E

Pettine vecchio e scavato, testimone dei tempi in cui avevamo capelli e illusioni.
(Ramón Gómez de la Serna)

Una persiana un po’ malconia
(Renato Taddei)

F

La F è il rubinetto dell’alfabeto.
(Ramón Gómez de la Serna)

Ha l’attitudine di un pugile in guardia: è la fiducia in noi stessi, infatti si scrivono con la F Felicità e Fede.
(Ramón Gómez de la Serna)

La F è l’iniziale di Entusiasmo, sbocconcellata in F, fregatura
(Pitigrilli)

L’invenzione della lettera “F” cambiò molte cose ma cambiò soprattutto la vita di tutti coloro che si chiamavano rancesco, abio, ederico, ranco, abrizio
(Fabrizio Caramagna)

La f è una I trafitta che si sta accasciando.
(Texxmat, Twitter)

La F è una E passata su una mina.
(Anonimo)

G

E’ il corno da caccia.
(Victor Hugo)

La G è la C con i baffi e il pizzo.
(Ramón Gómez de la Serna)

La G è una C che si copre lo sbadiglio con una mano.
(Fabrizio Caramagna)

E una C con la coppa per bere, nella mano di un ragazzo lungo e dinoccolato, che calma la propria sete a una fontana.
(Ramón Gómez de la Serna)

H

Nel mondo delle lettere, essendo muta, è la sola alla quale si possa confidare un segreto. Quale parola abissale, incognita, inedita ci direbbe l’H se sapesse parlare?
(Ramón Gómez de la Serna)

La H è la scala dell’alfabeto.
(Ramón Gómez de la Serna)

Sono le due I siamesi
(Leo Longanesi)

La H è una porta da rugby
(tragi_com78, Twitter)

I

E’ una macchina da guerra che lancia un proiettile.
(Victor Hugo)

E’ il mignolo dell’alfabeto.
(Ramón Gómez de la Serna)

La I è una O vista di profilo.
(Fabrizio Caramagna)

Mettere i puntini sulle i è la pedanteria espressa calligraficamente. Gli antichi romani non conoscevano le i col puntino, ed erano limpidi ed esaurienti. Non erano pedanti e scocciatori. Non mettevano i puntini sulle i.
(Pietro Silvio Rivetta, noto anche con lo pseudonimo di Toddi)

Nessuna lettera saluta bene come la i: ì í ì í ì í
(Fabrizio Caramagna)

J

La J è il rampino dell’alfabeto.
(Ramón Gómez de la Serna)

La J è il bastone dell ombrello senza ombrello!
(Anonimo)

La j è una i che sta premendo l’acceleratore.
(Fabrizio Caramagna)

K

La K è una lettera con il bastone.
(Ramón Gómez de la Serna)

La K è la consonante che fa il saluto militare.
(Anonimo)

Una lettera che attanaglia, che morde con le sue mandibole di coccodrillo
(Ramón Gómez de la Serna)

La K è una lettera che spera in un abbraccio ma è troppo spigolosa per riceverlo.
(Fabrizio Caramagna)

la K è una H che prende un pugno nello stomaco
(Anonimo)

L

La L pare dare un calcio alla lettera successiva.
(Ramón Gómez de la Serna)

La L è una I che fa il piedino ad una bella ragazza
(Anonimo)

Si è comprata un paio di stivaletti nuovi e tutto il santo giorno, seduta su un prato, non fa che guardarseli.
(Leo Longanesi)

M

La M si sente sempre superiore alla N.
(Ramón Gómez de la Serna)

E’ la montagna o l’accoppiamento di due tende.
(Victor Hugo)

E’ il grafico degli alti e bassi, l’elettrocardiogramma del nostro umore.
(Lina Furlan)

N

E’ la porta chiusa con la sbarra diagonale
(Victor Hugo)

N sono tre libri su uno scaffale
(PFontana, Twitter)

O

La O è lo sbadiglio dell’alfabeto.
(Ramón Gómez de la Serna)

Quando la donna si mette il rossetto davanti allo specchio sembra che impari a dire O.
(Ramón Gómez de la Serna)

La O tutti la scrivono al rovescio, ma nessuno se ne accorge
(Fabrizio Caramagna)

Come numero non vale niente, ma come disegno è la perfezione. Ecco la superiorità del disegno sul numero.
(Gian Daulì)

Tutte le lettere dell’alfabeto sono un frammento di bellezza,ma la “O” della bocca e degli occhi spalancati allo stupore ruba tutte le altre
(esercizinvolo, Twitter)

La “O” sono due “C” innamorate che dormono abbracciate. La “W” sono due “V” non più innamorate che dormono dandosi le spalle
(Paola Rossi)

La O è la palla con cui il resto delle lettere gioca a calcio.
(Fabrizio Caramagna)

P

E’ il facchino in piedi con il carico sulle spalle.
(Victor Hugo)

Con la sua insolenza di capomastro in ritiro, osserva il mondo dall’alto della sua lucida pancia di parvenu.
(Ramón Gómez de la Serna)

La P è una I rifatta
(Twilla_ria, Twitter)

Q

La q è la p che sta tornando da una passeggiata.
(Ramón Gómez de la Serna)

La Q nacque il giorno in cui la O, piena di allegria, si mise a scodinzolare
(Renato Taddei)

La Q è una O che fa la linguaccia!
(Anonimo)

La Q è una O che si scaccola
(tragi_com78, Twitter)

La Q è una O con uno stuzzicadenti in bocca.
(massimo_riva, Twitter)

La Q è la O che mette il cavalletto per parcheggiare!
(Stekets, Twitter)

La Q è una O che fa pipì.
(David_isayblog, Twitter)

La q e la p non si parlano più
(ZullaG, Twitter)

La Q ha una scarpa slacciata..
(AledNard, Twitter)

R

La R è una P che vorrebbe fare lo sgambetto a tutte le lettere dell’alfabeto.
(Fabrizio Caramagna)

La R è una P che zoppica e che ha bisogno del bastone
(gianni_dat, Twitter)

S

La S è il gancio dell’alfabeto.
(Ramón Gómez de la Serna)

La S è una I dopo molti drink.
(Fabrizio Caramagna)

la S è un 8 scritto con la penna mezza andata.
(stefgiu, Twitter)

T

La T è il martello dell’alfabeto.
(Ramón Gómez de la Serna)

Sollevo 159 chili con un braccio solo
(Leo Longanesi)

La T è una I che ti aspetta per un abbraccio.
(LaPausacaffè, Twitter)

La T è la I con un libro in testa
(Rossana Burini)

U

E’ il corno da caccia che fa una voce cupa nella valle.
(Ernesto Regazzoni)

E’ il ferro da cavallo dell’alfabeto.
(Ramón Gómez de la Serna)

La U è una V che mangia troppa cioccolata
(FolleFollona, Twitter)

La ű è triste perchè piove sempre
(Lisa Gregis)

V

L’imbuto per imbottigliare il vino
(Carlo Dadone)

W X Y

Sono delle vecchie signore dal profilo bizzarro e di origine straniera, che soffrono nel loro amor proprio di essere raramente unite ad altre consonanti e alle vocali, e di non figurare con esse che in vocaboli poco usati.
(Jacques Normand)

W

La W è la M che fa la giravolta.
(Ramón Gómez de la Serna)

La w è la versione punk della m
(sissetta80, Twitter)

la M in realtà è una W coi piedi per terra
(Danigrandi, Twitter)

La W sono le montagne riflesse nell’acqua.
(Fabrizio Caramagna)

La W sono 2 V che giocano a braccio di ferro
(MattScherbatsky, Twitter)

X

E’ il corsetto dell’alfabeto.
(Ramón Gómez de la Serna)

È la seggiola pieghevole dell’alfabeto.
(Ramón Gómez de la Serna)

X è una I che torna stanca dal lavoro e si butta sul letto
(IreneB92, Twitter)

La X è una I durante una perquisizione
(Senex_85, Twitter)

Sono le spade incrociate, è il combattimento: chi sarà il vincitore? Lo si ignora. Gli ermetici hanno preso la X come segno del destino, gli algebrici come segno dell’ignoto.
(Victor Hugo)

Y

La Y è la coppa di champagne dell’alfabeto.
(Ramón Gómez de la Serna)

E’ un albero, è la giunzione di due strade, la confluenza di due fiumi; è anche una testa d’asino o di bue.
(Victor Hugo)

La Y è un supplicante, che alza le braccia al cielo
(Victor Hugo)

La Y è una I che si è rotta la testa
(Pietro_maggi, Twitter)

La y è una v con la barba da Babbo Natale
(FolleFollona, Twitter)

La Y è una I che si stiracchia
(Satirsfaction, Twitter)

Se nell’alfabeto francese non ci fosse stata la Y, l’ingegner Eiffel non a­vrebbe potuto capovolgerla per farne una torre.
(Pietro Silvio Rivetta, noto anche con lo pseudonimo di Toddi)

Z

Al momento di coricarsi la N diventa Z
(Ramón Gómez de la Serna)

E’ il lampo di Dio
(Victor Hugo)

La Z è una di quelle sedie d’avanguardia esposte al Salone del Mobile
(Anonimo)

Non ha che una sola ambizione: quella di volere ogni giorno passare in rivista le altre lettere.
(Leo Longanesi)

E’ il San Silvestro dell’alfabeto
(Pierre Véron)

La Z è una I contesa
(robertaesseci, Twitter)

“Tu non sei che una principiante!” disse la lettera Z alla A.
(Anonimo)