Skip to main content
AnimaliFrasi Belle

Frasi, citazioni e aforismi sul geco

Annunci

Il geco è simbolo della rigenerazione e della sopravvivenza, molte culture lo considerano un portafortuna. Un geco sulla porta di casa è sempre segno di buon auspicio.

Presento una raccolta di frasi, citazioni e aforismi sul geco. Tra i temi correlati si veda Frasi, citazioni e aforismi sulla libellulaFrasi, citazioni e aforismi sulla lucertola e 400 frasi per i tatuaggi.

**

Frasi, citazioni e aforismi sul geco

Una sera, accendendo le luci in salotto, vidi il geco. Stava sul soffitto, immobile, le zampette aderenti come ventose alla superficie bianca e immacolata sopra di me, superficie che a lui doveva sembrare un mare.
(Sergio Maldini)

Un’afa che atterra. Ma poi un minuscolo geco sotto il ciclamino. La bellezza ipnotica di una mattina trasparente.
(france_1602, Twitter)

Questo geco minuscolo sul mio terrazzo va e viene da giorni. Mica lo sa che io mi affeziono agli inquieti.
(france_1602, Twitter)

Adoro i gechi. E non solo perché portano fortuna.
Mi piacciono le ventose che li portano dovunque, la timidezza silenziosa, la tonalità sabbiosa, come se fossero creature provenienti da un deserto lontano e fiabesco.
(Fabrizio Caramagna)

Fuori della finestra, un piccolo geco si era arrampicato sui vetri aderendovi con le zampette stellate. Il ventre palpitava come un pendolo vivo. Dava la caccia a un grillo fermo sul vetro, poco distante.
(Stanislao Nievo)

Eccolo. Sul terrazzino. Vicino a un lampione, immobile e guardingo.
Dai gechi dovremmo imparare la pazienza e l’arte di aspettare.
(Fabrizio Caramagna)

Il geco resta immobile per ore; con una frustata di lingua deglutisce ogni tanto una zanzara o un moscerino; altri insetti, invece, identici ai primi, che pure si posano ignari a pochi millimetri dalla sua bocca, pare non li registri. E’ la pupilla verticale dei suoi occhi divaricati ai lati del suo capo che non li scorge? O ha motivi di scelta e di rifiuto che noi non sappiamo? O agisce mosso dal caso o dal capriccio?
(Italo Calvino)

Ogni sera, appena s’accende la luce, il geco che abita sotto le foglie su quel muro, si sposta sul vetro, nel punto dove splende la lampadina, e resta immobile come lucertola al sole. Volano i moscerini anch’essi attratti dalla luce; il rettile, quando un moscerino gli capita a tiro, lo inghiotte.
(Italo Calvino)

Il signor Palomar e la signora Palomar finiscono ogni sera per spostare le loro poltrone dalla televisione e sistemarle accanto alla vetrina; dall’interno della stanza contemplano la sagoma biancastra del rettile sullo sfondo buio. La scelta tra televisione e geco non avviene sempre senza incertezze; i due spettacoli hanno ognuno delle informazioni da dare che l’altro non dà: la televisione si muove per i continenti raccogliendo impulsi luminosi che descrivono la faccia visibile delle cose; il geco invece rappresenta la concentrazione immobile e l’aspetto nascosto, il rovescio di ciò che si mostra alla vista.
(Italo Calvino)

La cosa più straordinaria sono le zampe, vere e proprie mani dalle dita morbide, tutte polpastrelli che premute contro il vetro vi aderiscono con le loro minuscole ventose: le cinque dita s’allargano come petali di fiorellini in un disegno infantile, e quando una zampa si muove, si raccolgono come un fiore che si chiude, per tornare poi a distendersi. e a schiacciarsi contro il vetro, facendo apparire delle striature minutissime, simili a quelle delle impronte digitali. Insieme delicate e forti, queste mani paiono contenere un’intelligenza potenziale, tale che basterebbe esse potessero liberarsi dal compito di restare lì appiccicate alla superficie verticale per acquistare le doti delle mani umane.
(Italo Calvino)

Del capo del geco sono visibili la gola capace e vibrante, e ai lati gli occhi sporgenti e senza palpebra. La gola è una superficie di sacco floscio che s’estende dalla punta del mento dura e tutta scaglie come quella d’un caimano, al ventre bianco che dove preme sul vetro presenta anch’esso una picchiettatura granulosa, forse adesiva.
(Italo Calvino)

La segmentazione ad anelli di zampe e coda, la picchiettatura di minute piastre granulose sul capo e sul ventre dànno al geco un apparenza di congegno meccanico una macchina elabora- tissima, studiata in ogni microscopico dettaglio, tanto che viene da chiedersi se una tale perfe- zione non sia sprecata, viste le operazioni limitate che compie. O forse è quello il suo segreto: soddisfatto d’essere, reduce il fare al minimo? Sarà questa la sua lezione, l’opposto della mora- le che in gioventù il signor Palomar aveva voluto far sua: cercare sempre di fare qualcosa un po’ al di là dei propri mezzi?
(Italo Calvino)

Forse il geco s’è addormentato. Com’è il sonno per chi ha gli occhi senza palpebre?
(Italo Calvino)

Il geco si regge sulle mani
e dimora nelle aule del re.
(Libro dei Proverbi, Antico Testamento)

Titus rivide il Geco, con i suoi polsi enormi e il corpo stretto. Il Geco faceva arrampicata. Aveva sempre aderito alle pareti. Una ventosa.
(Daniel Pennac)

A volte assomiglio al geco piccolo che da mesi fa capolino sul balcone. Sta fermo lì, lo vedi, poi a un certo punto non sai più dov’è.
(france_1602, Twitter)

Già nel IV secolo a.C. Aristotele si meravigliava del fatto che il geco corresse «verso l’alto o verso il basso di un albero, anche a testa in giù». L’aderenza di questa lucertola tropicale incuriosisce da molto tempo gli studiosi dei rettili. E’ dovuta alla presenza di ventose? Di una una colla?
(Jean-Michel Courty)

Le sorprendenti zampe del geco sono dunque oggetto di attenzione da lungo tempo. Già intorno al 1870 si era notato che i suoi polpastrelli sono ricoperti di minuscole setole. Agli inizi del novecento con il microscopio ottico si osservò che le setole hanno ramificazioni più piccole. Solo negli anni cinquanta però, grazie al microscopio elettronico, si scoprì che da ogni ramificazione partono centinaia di altre diramazioni e che queste terminano in estremità appiattite simili a minuscole spatole simili a minuscole spatole di dimensioni nanometriche.
(Gianfranco Pacchioni)

Geco piccolo ritorna sempre e io quasi non respiro, quando lo vedo.
Non voglio disturbare nessuno, voglio camminare in punta di piedi, sedermi in un angolino a leggere e bere cose ghiacciate e ridere di gusto e avere qualcuno con cui si può piangere senza sembrare scema.
(france_1602, Twitter)

Quando scopri un geco in camera e ti passa tutta la vita davanti
(egyzia, Twitter)

Stanotte ho scoperto un geco in casa ed è uscita tutta la mia dimestichezza coi rettili: sono scappata a letto coprendomi fino ai capelli.
(mesmeri, Twitter)

Il geco neonato.
Trasparente, che sembra di vetro.
Mi avvicino per vedere dov’è il cuore.
Lui non si muove, ma trema.
(FannyStravato, Twitter)

Appesa alle parole come un geco su un muro.
(Valedisettembre, Twitter)

Ma c’è guerra anche fra il geco e il ragno, poiché il geco si mangia i ragni.”
(Aristotele)

Perché quando andate a casa degli altri vi appoggiate ai loro muri? Non sapete che si sporcano? Siete stati allevati da una famiglia di gechi?
(federicacaladea, Twitter)

Si ok i gechi sono innocui ma per me sono dei mostri preistorici che stanno sui muri per caderci addosso quando passiamo.
(Ty_il_nano, Twitter)

Mio padre mi raccontò che, una volta, nell’orto di famiglia, un geco gli si arrampicò sulla schiena.
Prese il geco per la coda,
lo ammazzò.
Pianse a lungo, dopo.
“Ero uno che non uccideva neanche le mosche…Ma ebbi paura”.
Quel tipo di sensibilità, cerco.
(inneres auge, Twitter)

Notte ancor poco fonda, panni appena stesi, conversazioni di ciliegi oltre la siepe e luna che spia un geco che sta imparando a baciare.
(mumaclo, Twitter)

Il mare che respira accanto al balcone, un geco sul soffitto a farmi compagnia.
Io, per oggi, sto.
(Fabrizio Caramagna)

Ci si ritrova sempre qua, a cullare l’irrisolto, fatto di pensieri appesi come gechi alle pareti del subconscio, un attimo prima di dormire
(orsocane, Twitter)

A quest’ora le mie dita diventano quelle dei gechi e aderiscono fortemente al bicchiere di vino rosso.
(la_peau_douce, Twitter)

– Papà, cos’è il ramarro?
+ Una specie di geco!
– Cos’è geco?
Un giocatore della Roma.
Uffa! Mammaaaaaa!!
(mamo3pallile, Twitter)

Sui muri esterni di casa vanto dei gechi che sembrano coccodrilli. Loro non mangiano le zanzarine ma tocca tirargli i polli dalla finestra.
(MoltoBenone, Twitter)

– Spiderman, come hai fatto ad arrampicarti fin qui?
– È stato un geco da ragazzi.
(tragi_com78, Twitter)

E cosi la piccola lucertola si innamorò di un brutto tipo ma, si sa, l’amore è geco.
(Ty_il_nano, Twitter)